Ciao, come stai?
Oggi voglio parlarti della parola “passaggio” e più in particolare della locuzione “di passaggio”.
La parola passaggio potrebbe ricordarti una parola che sicuramente conosci già: “passeggiare”, che significa camminare. Passaggio e passeggiare, sono simili nel suono, ma diverse nel significato. La parola passaggio può essere usata in diversi contesti e con diversi significati.
1. Movimento da un luogo a un altro / attraversamento
Significato: l'atto di passare attraverso un luogo o da un luogo all’altro.
Esempi:
Il passaggio dei treni è frequente in questa zona.
Il passaggio attraverso il tunnel è pericoloso di notte.
Abbiamo aspettato il passaggio dei manifestanti.
2. Trasporto da parte di qualcuno in auto o altro mezzo
Significato: un passaggio dato in macchina o in un altro mezzo a un’altra persona.
Esempi:
Mi dai un passaggio fino alla stazione?
Ho dato un passaggio a Luca perché aveva perso l'autobus.
Grazie per il passaggio, sei stato gentilissimo!
3. Tratto di un testo, musica o discorso
Significato: una parte specifica di un testo scritto, di una melodia, o di un discorso.
Esempi:
Questo passaggio del romanzo è molto commovente.
Questo passaggio è molto difficile da eseguire al violino.
Rileggi il passaggio dove l’autore spiega la teoria.
4. Transizione, cambiamento da uno stato a un altro
Significato: il cambiamento da una situazione, condizione o età a un'altra.
Esempi:
Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza può essere complicato.
Stiamo vivendo un passaggio importante nella storia del paese.
Il passaggio alla nuova versione del software è obbligatorio.
5. Luogo di transito, corridoio, strada stretta
Significato: uno spazio stretto dove si può passare, come una via, un corridoio, una galleria.
Esempi:
Il passaggio era troppo stretto per il camion.
Qui c’è un passaggio segreto dietro la libreria!
Hanno bloccato il passaggio pedonale per lavori.
Siamo tutti di passaggio?
Ho pensato a questa newsletter per moltissimo tempo. In effetti è quasi un anno che ci penso… Forse adesso, inviarla mi aiuterà.
La nonna Francesca (che ho sempre chiamato Franca), madre di mio padre, è venuta a mancare a settembre 2024, a ben 93 anni. Era siciliana, proprio come papà, e non aveva niente da invidiare alle vecchiette pugliesi, che aveva imparato a conoscere negli ultimi anni della sua vita. Questa sopra è una delle ultime foto che abbiamo insieme ed è di giugno 2024. Nella foto qui sotto invece c’era il suo diploma ottenuto alla scuola di taglio e cucito.
Nonno Giovanni e nonno Pierino
Era da molto che non vivevo la morte di qualcuno molto vicino a me. Quando sono morti i nonni, il padre di mio padre e il padre di mia madre, ero piccolo. Ricordo chiaramente la morte di entrambi, con una differenza. Riuscii a salutare solo uno dei due.
Alla morte del nonno paterno (Giovanni, marito di Franca) ero, secondo i miei genitori, troppo piccolo per vedere un morto. Mi dissero semplicemente che il nonno si era addormentato, per sempre… La notte prima gli avevo dato la buonanotte per rincontrarlo il giorno dopo, ma il giorno dopo lui non c’era più. Se n’era andato. Anzi, si era addormentato. Io volevo svegliarlo solo per salutarlo un’ultima volta. Volevo dirgli “Ciao nonno, grazie per tutti gli arancini che mi hai preparato. E grazie per avermi insegnato a giocare a scopa e a briscola. Per fortuna tu eri buono con me e avevi tanta pazienza…Anche quando io sbagliavo perché stavo ancora imparando a giocare”. Ma mi era stato detto che era inutile svegliarlo perché tanto non si sarebbe più svegliato.
Nonno Pietro invece (Pierino per gli amici, papà della mamma), morì quando avevo poco meno di 18 anni. Con lui ho molti più ricordi della mia infanzia. Il vino mischiato all’aranciata che non potevo bere, ma che “se facevo il bravo potevo assaggiare”. Mangiare le cozze sgusciate, con un po’ di limone che “serve a sciacquare”. Parlare con tutti e aiutare tutti, perché “non sai mai che giornata stanno passando gli altri”. “Andiamo a casa di zio Giovanni (suo fratello) che ti insegno a tagliare un po’ di legna, può sempre servire”.
Quando nonno Pierino stava per morire io ero lì, seduto, vicino al suo letto. La malattia ormai aveva fatto il suo corso. I dottori ci avevano detto che “Non c’era più niente da fare, solo aspettare”. Mi ricordo che al minimo rumore pensavamo che ci stesse parlando. Il più delle volte erano solo dei rumori, e non vere e proprie parole. A volte apriva gli occhi, respirava e poi si riaddormentava. Sapevo che stava per addormentarsi per sempre. Come ci avevano detto i dottori, noi aspettavamo. Gli ultimi respiri erano diventati sempre più lenti e faticosi. A volte smetteva di respirare e poi ricominciava. I dottori ci avevano detto di aspettare e noi aspettavamo. A un certo punto il nonno smise di respirare e noi smettemmo di aspettare. Si era addormentato, e per fortuna tutti noi eravamo riusciti a dirgli tutto quello che volevamo dirgli. Io ho potuto tenergli la mano, fino alla fine.
Diverse generazioni, diverse vite, diverse tecnologie
Inutile dirlo, ma ai tempi della nonna esistevano meno cellulari, anzi non esistevano proprio. Le fotocamere erano grandi e pesanti. I momenti da fotografare erano pochissimi e solo i momenti davvero importanti meritavano di essere ricordati. Le foto non venivano salvate in qualche archivio digitale. Solo alcune erano salvate negli album fotografici.
Negli ultimi anni la nonna Franca aveva preso l’abitudine di portare con sé alcune foto nella borsa. Erano circa una trentina di foto, sempre le stesse. Ogni volta che conosceva qualcuno lei tirava fuori il suo piccolo archivio di foto, e ti raccontava la storia della sua vita, sempre nello stesso ordine.
La storia iniziava sempre con una foto di famiglia, dove lei era presente da bambina. con i suoi genitori. Poi le foto di lei da ragazza. Lei che incontra il nonno, il matrimonio, il primo e il secondo figlio.

La storia poi continuava con i figli che crescono e che fanno altri figli. Fino ad arrivare alle foto a colori e alle storie che noi ricordavamo, e ricordiamo, meglio di lei.
Come ogni storia che si rispetti c’era il lieto fine. La nonna era felice di vedere i figli e i nipoti. Era felice di sapere cosa succedeva nelle loro vite e di poter parlare con loro.
La sua storia non era solo sua. Era anche la storia dei suoi nonni, dei suoi genitori, della guerra e degli americani in Sicilia, la storia dei suoi amici e delle sue amiche, la storia di suo marito, la storia dei suoi figli e dei nipoti. Era una storia come tante. Una storia che adesso vive nelle persone che l’hanno conosciuta. Noi che abbiamo passato un po’ di tempo con lei ricordiamo ancora qualcosa. Quando io non ci sarò più, anche quella storia si perderà.
In effetti, non solo la sua storia, ma tutte le storie sono solo momentanee. Sono come delle foto. Delle foto che in un momento raccontano qualcosa. Quelle stesse foto viste tanti anni dopo non hanno più un grande significato. Probabilmente i nipoti dei miei nipoti non vedranno mai queste foto, non sapranno mai la storia del bisnonno o del trisnonno. Probabilmente non sapranno di alcune storie, o di molte storie. E pur conoscendo quelle storie non potranno capire cosa stava davvero succedendo.
Ascoltare la sua storia, un’ultima volta
In effetti su questo pianeta siamo solo di passaggio.
Forse è questo che rende così prezioso il tempo che abbiamo e le storie che ci sono intorno a noi. Le persone che amiamo, i loro gesti, le loro parole, le foto che sfogliano o che portano con sé. Potendo tornare indietro chiederei alla nonna Franca di raccontarmi quella storia un’ultima volta.
Spesso pensiamo a cosa lasceremo alle generazioni future. Nel nostro passaggio possiamo lasciare qualcosa di molto più vicino: un gesto gentile, una storia condivisa, un abbraccio, una mano stretta fino alla fine. E così, forse, anche quando ce ne saremo andati, un pezzetto di quella storia continuerà a camminare insieme a chi resta.
Grazie nonna, per aver condiviso questo tempo, e queste storie, con me.
🎵 Canzone del giorno
Di passaggio - Franco Battiato
E intanto passa ignaro
Il vero senso della vita
Ci cambiano capelli, denti e seni
A noi che siamo solo di passaggio
Canzone bonus
Sally - Vasco Rossi
Perché la vita è un brivido che vola via
È tutto un equilibrio sopra la follia
Sopra la follia
🗞️ Articolo del giorno
Tanto siamo di passaggio - NoSignal Magazine
📹 Video del giorno
Passaggio a Nord Ovest, un programma della Rai.
→ Trovate qui il programma sul sito della Rai
→ Trovate qui uno degli episodi disponibili su youtube
Video bonus
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Grazie, Simone! Belissimo!
Grazie a te, Simone, per avendo condiviso con noi le storie dei suei nonni e della nonna. Queste sono storie molto personali e private.