“…Ogni guerra ha una costante: il 90% delle vittime sono civili, sono persone che non hanno mai imbracciato un fucile, sono persone che molto spesso non sanno neanche perché gli scoppia una mina sotto i piedi o gli arriva in testa una bomba. Le guerre vengono dichiarate dai ricchi e dai potenti che poi ci mandano a morire i figli dei poveri, questa è la realtà. Ci sono istituti di ricerca che si occupano di queste cose e confermano quello che io ho visto su campo, che il 90 % delle vittime sono civili… anche qualcosa di più del 90 %. Io ho visto sul campo produrre e gettare nei campi da elicotteri piccole mine-giocattolo per mutilare i bambini, non per ucciderli, per mutilarli… e trovo questo una forma terrificante, una vera forma di terrorismo di massa. Ed è per questo che avendola vista mi sono convinto che è necessario essere contro la guerra. Io non sono un pacifista, sono contro la guerra che è una cosa molto diversa. Ho visto troppi pacifisti sfilare per le strade con i fazzoletti arcobaleno, poi andare in parlamento e votare la guerra, per una ragione o per l'altra …”
Negli ultimi anni, purtroppo, ci siamo abituati a sentire notizie di guerra, dall’Africa, dall’Ucraina, dall’Armenia, adesso dall’Israele e dalla Palestina, e da tanti altri posti…
Vi lascio un discorso di Gino Strada e anche una sua intervista. Gino Strada ha creato Emergency ed era una delle più belle persone del nostro paese.
Le prime righe che avete letto vengono da questo primo video. Gino Strada aveva un’idea molto precisa della guerra: bisognava (e bisogna) abolirla. Smettere di fare la guerra.
Gino Strada diceva anche che la guerra non ha regole. Che la guerra non può essere umanizzata e che non può essere regolamentata. La guerra non si può umanizzare perché è disumana.
Il terrore e il terrorismo (21 Lezioni per il XXI secolo)
In questo libro Harari parla di moltissimi temi importanti. Soprattutto parla dei problemi globali, uno tra tutti quello delle guerre. E spiega come fare la guerra, come si faceva 100 o 500 anni fa è impensabile e impossibile. Soprattutto la guerra non è più uno strumento per conquistare. Harari mostra con anticipo (il libro è stato pubblicato nel 2018) come la Russia possa essere ancora un pericolo per l’Ucraina (e anche per la Georgia).
Parla anche del terrorismo e della guerra del terrore. Spiega come un gruppo terroristico sfidi uno stato, nella speranza di infliggere quanto più danno possibile, e conscio del fatto che uno stato, per quanto piccolo o grande, non può proteggere tutti i suoi cittadini in qualunque momento.
Un uomo senza patria - Kurt Vonnegut
In questo libro Kurt Vonnegut dà voce al pianeta. Un pianeta che, in un futuro non troppo lontano, assiste alla scomparsa della specie umana. E questo pianeta, il nostro, reagisce dicendo che “all’uomo non piaceva vivere qui”.
Tristezza, impotenza, dolore, angoscia
In questi giorni ho provato diverse di queste sensazioni. Sono parole che uso poche volte in lingua italiana, e che non uso abitualmente. Sono sensazioni che provo quando sento di guerre, di violenza, di orrore… E la verità è che mi reputo fortunato ad aver vissuto una vita (finora) lontana dalla guerra. La verità è che non so cosa sia la guerra, e che non conosco la guerra se non dai telegiornali.
Io credo che a noi esseri umani, uomini, donne, bambini, anziani, piaccia vivere qui, su questo pianeta. Ci piace essere qui e poter vivere la nostra vita. Ad alcuni di noi però viene tolta la possibilità di vivere in pace, e addirittura viene tolta la possibilità di vivere.
I paesi del medio oriente sono paesi in cui da decenni si combattono guerre del terrore, e purtroppo questa è solo l’ultima di una lunga serie. Una lunga serie di scontri in cui non si sa chi siano i vincitori e i vinti. Perché uno stato può cancellare un altro stato, ma sarà comunque uno stato criminale, e non un vincitore.
La guerra, come diceva Gino Strada, non ha vincitori e vinti. Ha solo fallimento. Fallimento di chi “vince”, fallimento di chi “perde”, fallimento di chi muore e fallimento di chi resta in vita. Un fallimento generale della specie umana.
Sono triste per il nostro fallimento. Sono impotente e sento dolore. Sento dolore e tristezza per le vite che finiscono. Sono triste soprattutto per le vite che finiscono senza poter scegliere, se restare oppure andare. Ma purtroppo spiegare a parole quello che sento in questi momenti è difficile.
Le parole che ho scritto il 24 Febbraio 2022 sono tuttora utili.. “un giorno in cui non si può far niente, se non aspettare che finisca, aspettare che finisca il prima possibile”.
Vi lascio con una canzone di Lucio Dalla
Se io fossi un angelo - Lucio Dalla
“vi do due ore, due ore al massimo poi sulla testa vi piscerei
sui vostri traffici, sui vostri dollari, sulle vostre belle fabbriche
di missili, di missili”
Un caro saluto e a presto,
Simone
ps questo video spiega molto bene la storia tra Israele e Palestina. Purtroppo è un conflitto che va avanti da tanto e che purtroppo potrebbe continuare ancora per molto.
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Anch'io sento dolore, tristezza e impotenza. Grazie tante , caro Simone, ascoltare Lucio Dalla e sopratutto Gino Strada (la metà, però continuarò domani) mi ha aiutata un pò. Un abbraccio.