Ciao come stai?
Io sto bene e sono tornato a lavorare.
Come ti ho detto nell’ultima newsletter “La sabbia nello zaino (parte1)” queste due newsletter sono un po’ diverse dalle solite. Sono un piccolo racconto delle mie vacanze estive. Voglio condividerle con te, perché potrebbe ispirare anche la tua prossima vacanza.
Ti ho già parlato della vacanza a Taranto, quindi adesso ci “trasferiamo” a Catania.
Dove eravamo rimasti? Ah giusto, il gelato al cannolo. Non lo avevo mai visto. Forse non lo sai ma esiste un dolce chiamato cannolo.
Il cannolo è un tipico dolce siciliano. A me non piace tantissimo, ma lo mangio volentieri, soprattutto perché mi ricorda mio nonno. Lui era bravissimo a prepararli. Il gelato al cannolo invece non l’ho provato. A me piacciono tantissimo i gusti più classici come nocciola, pistacchio e mandorla. Quasi sempre prendo quelli.
In realtà sono stato in Sicilia non solo per vacanza, ma anche per lavoro.
Infatti ho partecipato a una conferenza a Catania dove ho presentato il mio lavoro sull’Alzheimer. È stata una bella esperienza. Come sempre le conferenze mi danno nuove idee su cui pensare e lavorare.
Ho organizzato questa vacanza insieme a Francesca e ai miei genitori. Dopo la conferenza a Catania siamo andati a Noto, un po’ più a Sud di Catania.
Questa è la spiaggia di San Lorenzo al tramonto. Non so quanto bene conosci l’Italia, ma questa è una delle spiagge più belle che io abbia visto.
Insieme alle spiagge in Sicilia ho visto chiese, monumenti, opere artistiche che raccontano il passato di questa fantastica regione. Una diversità di stili che non ha pari in Italia, che porta i segni dei greci, dei latini, degli islamici, svevi e normanni, ma anche spagnoli e tedeschi.
Con così tanta bellezza, così tanto buon cibo, un così avvincente passato, come può la Sicilia non essere una delle regioni più ricche d’Italia?
Purtroppo la Sicilia non è solo rose e fiori. È una delle regioni più arretrate e povere in Italia.1 Il buon cibo, il mare e il caldo non possono risolvere da soli problemi radicati non solo in Sicilia, ma anche Calabria, Puglia, Campania e in generale il Sud Italia.
Le elezioni sono in arrivo e tutti sperano in politici migliori. La verità è che il cambiamento non arriverà mai da un nuovo presidente, un nuovo partito o un nuovo politico. Il cambiamento nasce dal basso, da gruppi di persone che decidono di fare il meglio per il proprio paese e per il futuro delle persone nate in quel paese.
Per completare questo discorso servirebbero ancora molte pagine e molte newsletter. Ma preferisco raccontarti la fine della mia vacanza.
Andare via dall’Italia non è mai facile, soprattutto quando in aeroporto ti separi dalla tua famiglia e dalla tua fidanzata. Una separazione che è un atto di fiducia, che richiede sorrisi e coraggio, per non cedere alla paura e alle lacrime.
Queste persone dietro le vetrate dell’aeroporto sono mio zio, mia madre, mio padre e Francesca. Come ogni italiano sono un po’ “mammone”, lo ammetto. D’altra parte però non è facile vedere i propri genitori una o due volte all’anno.
Andare via dall’Italia per tornare a lavorare in Germania significa tante cose. Ad esempio passare dal caldo al freddo. Dal sole alle nuvole e dal mare alla pioggia. Dalle vacanze al lavoro. Dal cibo buono al cibo …. (hai capito, non sono un gran cuoco). Ma soprattutto, significa passare dal calore della famiglia alla quotidiana solitudine.
Esiste un chiaro momento in cui capisco che le vacanze sono finite. Prendo lo zaino e lo ripulisco dalla sabbia accumulata durante le vacanze. È un momento bello ma anche malinconico.
Come me, tantissimi ragazzi e ragazze, emigrano. Prima dal Sud Italia verso il Nord Italia. Poi all’estero. Queste però sono le difficoltà di chi ha avuto la fortuna di poter studiare e di trovare un lavoro all’estero. Intorno a me vedo anche chi emigra, rifugiandosi dalla povertà o dalla guerra.
È per questo che riconosco e apprezzo la mia fortuna. Sono innamorato della vita e apprezzo i momenti che posso trascorrere circondato dalle persone che amo.
Ci vediamo alla prossima newsletter, buono studio della lingua italiana.
A presto, Simone.
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Bravo Simone, ti ammiro tantissimo perche sei una buonissima persona, tu dai di regalo la tua conoscenza e questo e degno di ammirazione. Ti abbraccio forte dal Venezuela
grazie per la newsletter e veramente interessante, commovente e ben scritta